La scommessa persa da Diana la Ninfomane

Una moglie va a un matrimonio con il suo marito cuckold e perde una scommessa con un gruppo di uomini neri e deve pagare.

Diana, la moglie ninfomane

Per iniziare, racconto un piccolo retroscena su mio marito Michele ed io.

Siamo stati sposati da otto anni e siamo sempre stati molto aperti sessualmente.

Quando abbiamo iniziato ad uscire insieme sono sempre stata sincera con lui, dicendogli come ogni relazione in cui ero stata coinvolta era terminata a causa delle mie infedeltà.

Non sono mai stata soddisfatta nelle relazioni monogame.

Dato che Michele era consapevole dei miei bisogni sessuali, abbiamo sempre cercato modi per soddisfare tali bisogni e rimanere a nostro agio nel nostro fantastico matrimonio.

Lui capiva il mio sempre forte desiderio sessuale e il mio bisogno di essere completamente troia e talvolta stravagante.

Abbiamo deciso quindi di provare a entrare nel giro degli scambisti, pensando che questo potesse rispondere al mio bisogno di un’attività sessuale quasi costante.

Iniziammo quindi a frequentare club privè e la cosa mi eccitava tantissimo. Abbiamo stretto diverse amicizie all’interno di quel giro, il che ci ha permesso di esplorare le mie molte opzioni, rafforzando nel contempo la nostra relazione.

Abbiamo esplorato questo stile di vita degli scambisti per tre anni ed abbiamo avuto moltissimi episodi divertenti e fatto grandi amicizie.

Quindi una notte, dopo ore di scopate senza sosta, fui sola con Michele e stesi insieme nel letto, abbiamo iniziato a discutere della nostra relazione.

Michele mi disse che gli piaceva cambiare, ma ammise che ciò che gli piaceva di più era guardarmi con altri uomini e/o donne.

Continuò dicendo che si eccitava così tanto mentre mi guardava succhiare cazzi di altri uomini, mentre venivo scopata da altri uomini o com’ero presa a fare sesso con altre donne.

Poi aggiunse che aveva letto dello stile di vita cuckold e questa cosa lo eccitava davvero. Non avevo familiarità con quello stile di vita. Dopo essermi informata, ne parlai con Michele e nuovamente ne discutemmo.

Gli dissi che avevo delle domande a riguardo. La prima era come avrebbe gestito il coinvolgimento bisessuale in una relazione cuckold.

Michele mi disse che quando era più giovane lui e uno dei suoi amici avevano sperimentato attività sessuali fra uomini.

Mi raccontò della prima volta in cui aveva succhiato il cazzo di un altro uomo e di come sempre ripensava a quella situazione di allora. Mi disse che si sentiva pronto a riaccendere le sue esperienze bisex.

Dopo molte discussioni, decidemmo di provare e iniziammo la ricerca del bull che mi avrebbe trombata per primo.

Decidemmo che il mio toro doveva essere molto dominante per assecondare al meglio la mia tendenza ad essere sottomessa.

Michele sapeva che il suo ruolo sarebbe dovuto essere sottomesso a me.

Ora che erano chiari i nostri ruoli, dovevamo trovare qualcuno che potesse soddisfare i nostri bisogni. Questo diede il via al nostro nuovo stile di vita, dopo aver vissuto negli ultimi dieci anni sempre felici e d’accordo.

Tutto iniziò quando fummo invitati al matrimonio di un amico di famiglia vicino al lago di Garda. Michele ed io decidemmo quindi di approfittare e di farci una mini vacanza.

Quando siamo lontani da casa ci piace lasciarci andare e godere del nostro stile di vita, assaporando la nostra libertà, poiché c’è una probabilità minima di imbattersi in qualcuno che potremmo conoscere.

Arrivammo il giovedì sera e ci godemmo una notte rilassante solo noi due. Venerdì prendemmo i contatti di alcuni locali per scambisti della zona, cenammo e poi iniziammo a girare nei club.

Mi vestii con una minigonna di pelle nera, autoreggenti, calze nere con reggicalze, mutandine e tacchi neri che accentuavano le mie lunghe gambe sul mio bel corpo alto e snello. Michele mi adorava in quella mise.

Indossavo un maglione bianco senza maniche, aderente alla pelle e a forma di trapezio che si apriva sulla scollatura per evidenziare le mie tette enormi.

Il nostro modus operandi quando entravamo nei club era di separarci ed esplorare il posto divisi.

Lui come sempre mi avrebbe guardato da lontano e avrebbe capito se notavo qualcuno che mi poteva interessare o se iniziavo a flirtare.

Questa volta, dopo aver fatto il mio giro in tutto il club per vedere cosa poteva offrirmi “il menu”, vidi un giovane uomo muscoloso e ben vestito, alto circa un metro e ottanta, e subito attirò la mia attenzione.

Sia Michele che io eravamo attratti dagli uomini di colore. Era seduto al bar e per fortuna uno sgabello accanto a lui era libero. Mi avvicinai rapidamente e chiesi all’uomo se quel posto era libero.

Si girò verso di me e dopo avermi scrutata senza vergogna dalla testa ai piedi, sorrise e mi disse “Spero proprio che tu voglia sederti.”

Mi sedetti sullo sgabello, assicurandomi di esporre al meglio la mia tonica coscia nella sua direzione, poi iniziai una conversazione. Mi presentai come Diana e mi disse che il suo nome era Amir.

Amir era estroverso e molto divertente, lo trovavo attraente e stimolante. Parlammo forse per un’ora prima che mi chiese perché una donna così attraente stava lì da sola.

Fu allora che gli rivelai che non ero sola. Sembrava confuso. Poi timidamente indicai Michele e dissi ad Amir che era mio marito. Lo informai sui nostri gusti sessuali.

Ammise che conosceva molto bene quello stile di vita e che in realtà era stato coinvolto con altre donne bianche sposate e con i loro mariti felicemente cornuti.

Posai la mano sulla sua coscia, mi sporsi in avanti, dicendogli quanto mi piaceva la sua compagnia e gli chiesi se fosse stato interessato a venire di sopra nella nostra camera d’albergo.

Amir disse subito che gli sarebbe piaciuto farlo. Quindi, avvicinandomi ancora di più, gli posai la mano direttamente sul cazzo e gli sussurrai: “Solo noi due o il mio maritino può unirsi a noi?”

Amir disse che sarebbe stato totalmente a suo agio anche con un trio e che se Michele era contento poteva unirsi a noi.

Prendemmo l’ascensore per il 12° piano. Non appena entrammo nell’ascensore, mi avvicinai ad Amir e gli misi la mano dietro la nuca; lo attirai a me con un bacio molto sensuale.

Reagì immediatamente ai miei gesti e mi prese il seno destro attraverso il vestito dentro la sua mano mastodontica.

Le nostre lingue si avvolsero mentre Michele gli accarezzava il cazzo attraverso i pantaloni.

Entrammo nella stanza (credo che Michele sapeva benissimo quale sarebbe stato il suo ruolo) e Amir chiese a Michele se poteva spogliarmi e presentargli sua moglie.

Michele si mise dietro di me, aprì la cerniera della gonna e la lasciò scivolare sul pavimento attorno alle mie caviglie. Poi mi sollevò il maglione sopra la testa ed espose le mie tette senza reggiseno.

Ero in piedi davanti a questo pezzo di ferro nero con reggicalze, calze e tacchi. Amir sospirò mentre ammirava il mio corpo quasi nudo.

Michele mi prese la mano e la mise in quella di Amir dicendo: “Lei è quasi insaziabile ed è qui per il tuo piacere.”

Amir ringraziò Michele mentre prendeva il controllo su di me, trascinando il mio corpo tra le sue braccia per il nostro primo di molti baci voraci.

Michele attraversò la stanza, e si sedette sulla comoda poltrona nell’angolo per godersi la visione di quella che sarebbe presto diventata una notte di scopate e succhiate quasi implacabili; dissolutezza pura.

Alle prime luci dell’alba, Amir non ne poteva più, era completamente esausto.

Per tutta la notte mentre Amir mi sbatteva alla grande, io descrissi a Michele tutti gli elettrizzanti piaceri fisici che stavo vivendo, mentre lui ascoltandomi e guardandoci si masturbava apertamente.

Persi il conto del numero di orgasmi che avevo avuto mentre Amir mi sbatteva ancora e ancora.

Fui particolarmente eccitata quando mi piantò il suo cazzo duro nel mio buchetto rosa stretto, prima di riempire quella cavità con il suo carico caldo di sperma.

Il suo modo energico di usare il mio corpo per il suo piacere mi fece sentire la porca che so di essere.

Potrei perdermi a raccontare il caldo, folle, selvaggio e stravagante sesso che Amir, Michele e io abbiamo fatto quella notte, tuttavia, ho solo condiviso quella parte del fine settimana per spiegare la relazione che Michele e io abbiamo sviluppato nel corso degli anni.

Per la vera storia, dobbiamo andare avanti velocemente fino alla domenica.

La cerimonia nuziale era una cerimonia privata presso la tenuta dei genitori dello sposo.

Era una magnifica tenuta e il parco era decorato magnificamente. Era una bellissima giornata di sole invernale; abbastanza insolito per quella parte del lago in questo periodo dell’anno.

Indossavo un lungo abito da sera nero con una scollatura profonda e uno spacco alto quasi fino all’anca sulla gamba sinistra. Indossavo tacchi neri e calze nere.

Ogni passo che facevo in quel vestito metteva in risalto le parti superiori in pizzo delle giarrettiere attraverso lo spacco. Avevo completato il mio outfit con un semplice filo di perle.

Michele era bellissimo nel suo abito gessato nero.

Eravamo davvero una bella coppia.

La cerimonia fu bellissima ma lunga da morire e tra la cerimonia e il rinfresco dovevamo aspettare qualche ora.

Siccome eravamo a pochi chilometri dal nostro hotel, Michele ed io decidemmo di tornare in hotel e rilassarci con un paio di cocktail.

Mentre camminavamo nella lounge dell’hotel, gli unici altri clienti erano cinque uomini neri seduti in un gruppo di divani e sedie in pelle a guardare una partita di calcio sul grande schermo televisivo.

Gli uomini erano evidentemente uomini d’affari dal modo in cui erano vestiti e si presentavano in modo molto professionale.

Entrammo nel bar e i cinque uomini distolsero lo sguardo dalla televisione e mi guardarono mentre camminavo verso i due seggiolini in pelle a pochi metri da loro.

Gli uomini si girarono l’uno verso l’altro e sussurrarono qualcosa tra loro.

Sapevo che stavano parlando di me e devo confessare che amo sempre l’attenzione che ricevo dagli uomini che ammirano il mio corpo nel modo più lascivo.

Mi offrii di andare io a prendere i nostri drink e Michele mi lasciò fare, sapendo che sua moglie era una troia sfrenata, intuiva il perché mi ero offerta di andare a prenderli.

Il motivo principale e unico era che i ragazzi mi guardassero ancora un po’.

Mentre mi avvicinavo al bar mi assicurai che il mio passaggio fosse il più allettante possibile mentre passavo tra loro. Successo!

Sembravano tornati adolescenti, praticamente stavano sbavando mentre mi avvicinavo a loro. Potevo sentire i loro occhi spogliarmi mentre passavo tornando al mio posto con le nostre bevande.

Mentre mi risedevo, mi assicurai di esporre la gamba con lo spacco. Quindi lanciai uno sguardo a uno degli uomini.

Sorridendogli chiesi per chi stavano tifando. Mi disse che erano fan della Juventus.

Non so molto di calcio, ma sapevo che sarei stata una fan dell’altra squadra.

Gli sorrisi ed espressi scherzosamente le mie condoglianze.

Ebbe un’espressione confusa mentre mi chiedeva perché le condoglianze. “Perché la Juventus perderà 3 a 0”, dissi. Ciò scatenò il dialogo tra me e gli uomini.

Ci prendemmo in giro, finché uno degli uomini non mi chiese quanto fossi fiduciosa che la Juventus avrebbero perso?

Mi chiese se volevo confermare la mia previsione con una scommessa.

Dissi: “Sicuro!” e incalzai: “Cosa suggeriresti per la posta in gioco? Che ne dici se il perdente offre da bere al vincitore?”, ridacchiai civettuola, sottolineando che stava perdendo il suo tempo.

“Sarò molto assetata prima della fine della partita credo…”, aggiunsi.

Chiacchierammo tranquillamente del più e del meno, spiegando il perché io e Michele eravamo sul lago.

Fu ironico quando rivelarono che erano lì perché Ivan, uno dei ragazzi si stava per sposare e si erano tutti riuniti per un fine settimana di addio al celibato.

Guardandoli, scherzosamente dissi: “Aspetta un momento, si sta per sposare, e voi siete qui a guardare una partita di calcio? Non avreste dovuto portargli una signorina per farlo divertire un po’?”

Mi informarono che ne avevano riservata una la sera prima ma lei non si era mai presentata.

Ridacchiai e dissi loro: “Oh mio Dio, nessuno è più orgoglioso del loro lavoro, non sa cosa si è persa!”

Ciò suscitò un fragore di risate da parte di tutti.

Ci stavamo divertendo e li stavo stuzzicando un po’ mentre la loro squadra era in vantaggio all’intervallo. Ma non mi arresi e continuai a stuzzicare i ragazzi.

Dissi loro che ero così fiducioso che la Juventus avrebbero perso e che avrei scommesso bevande e cena se non fossero stati troppo spaventati.

Iniziò il secondo tempo e ben presto le cose iniziarono a cambiare quando i giocatori del Milan iniziarono a segnare un gol dopo l’altro.

Continuavo a dire loro che non c’era abbastanza tempo, che era finita, che dovevano arrendersi.

Poi all’improvviso David, che era stato il più chiacchierone tutto il tempo, ci guardò e chiese: “Quanto sei sicura che il Milan vincerà? Vuoi aumentare la scommessa?”

Non potevo tirarmi indietro adesso, quindi gli chiesi che cosa aveva in mente.

Guardò Michele poi me e con fare sicuro disse: “Beh, abbiamo ancora bisogno di un po’ di intrattenimento per la nostra festa di addio al celibato.

Se vince la Juve, accetti di essere la nostra troia e prendi il posto della tipa che ci ha dato buca?”

Restai senza parole! Ero scioccata e guardai Michele. Vidi che era interessato.

Michele quindi chiese: “E se dovesse vincere il Milan?”

David disse a Michele che avrebbe pagato 500 euro se il Milan avesse vinto!

Michele si sedette per un secondo prima di guardare David e rispose: “Beh, se sei così sicuro che la Juventus vinca, sarà la tua puttana più 1.000 euro. Se invece vince il Milan ci date 2.000 euro!”

I ragazzi si riunirono tra loro e parlarono per alcuni minuti; poi si sono rivolti a noi e semplicemente dissero all’unisono: “AFFARE FATTO!

Ma ciò significa che farà tutto ciò che vogliamo per tutto il tempo che vogliamo.”

Michele mi guardò, ero senza parole e immobile. Michele disse a David che era d’accordo su quei termini, ma aveva un’altra condizione.

Disse a David che lui doveva essere presente per garantire la mia sicurezza.
Tutti concordarono su questi termini.

Non passò un minuto dopo che la partita svoltò di nuovo. Nel giro di 5 minuti la Juve agguantò il pareggio e proprio sullo scadere, segnò il gol della vittoria.

Tornai al mio posto e guardai Michele, anch’egli senza parole, ma aveva anche un’espressione di eccitazione sul viso.

Sapevo che non gli dispiaceva perdere questa scommessa, dato che adorava guardarmi mentre scopavo altri uomini. Si stava davvero eccitando al pensiero di vedermi in una gangbang!

Mi sedetti immobile mentre guardavo le squadre sullo schermo e ascoltavo i telecronisti che dicevano come era stata una rimonta pazzesca da parte della Juve.

Mentre ascoltavo, vidi tutti i ragazzi uscire dalla stanza e tornare pochi minuti dopo.

David si rivolse a Michele e gli porse una pila di soldi. “Ecco i tuoi soldi, una scommessa è una scommessa ed eravamo seri su tutto”.

Michele mi guardò e rispose: “Prendiamo sul serio le nostre scommesse e rispettiamo la nostra parola, abbiamo tutte le intenzioni di essere all’altezza delle condizioni della scommessa.”

Poi si rivolse a me dicendo: “Vero Diana?”

Con questo tutti e cinque i ragazzi si alzarono, David mi tese la mano e mi sorrise. “Bene, dovremmo spostare la festa nella nostra suite.”

Senza dire una parola, presi la mano di David e seguii lui e gli altri quattro uomini insieme a mio marito Michele all’ascensore.

Salimmo nell’ascensore e mentre la porta si chiuse, sentii uno degli uomini dietro di me accarezzarmi il culo, mentre salivamo fino all’ultimo piano.
Quando la porta dell’ascensore si aprì, entrammo tutti dentro un bellissimo attico.

David mi prese per mano e mi accompagnò al centro della stanza mentre gli altri uomini sedettero attorno a me. Mi lasciò lì e si sedette anche lui su una delle poltroncine.

David si rivolse a Michele e disse: “Penso che sia giusto che tu ci scarti questo bel pacchetto e ci consegni la troia nuda che ci devi per la nostra vittoria. Scartaci la merce!”

Michele si mise dietro di me e lentamente abbassò la cerniera sul retro del mio vestito. Quindi mi tolse il vestito dalle spalle e il vestito scivolò sul pavimento.

Adoravo esibire il mio corpo sexy a questo gruppo e sapevo che presto avrebbero infilato i loro cazzi nel mio corpo affamato di sesso.

Misi in mostra le mie grandi tette a tutti i ragazzi in modo che potessero desiderare di toccarle. Ruggirono tutti come leoni mentre le mie tette erano lì in bella vista.

Poi vidi Michele attraversare la stanza e sedersi al minibar posto in fondo al soggiorno.

Sorrise mentre mi guardava circondata da un gruppo di neri, sapendo che la troia che era in me stava per scatenarsi.

Mentre lo fissavo negli occhi, rimasi lì nuda, con solo i miei tacchi, le autoreggenti e la collana di perle.

I commenti e le conversazioni oscene dei ragazzi diventavano sempre più rumorosi mentre facevo una piroetta in modo che tutti potessero apprezzare appieno il mio corpo nudo, ora alla loro mercè, come pagamento della scommessa.

Sentii uno dei ragazzi urlare: “Accidenti, guarda che fica liscia e calda, non vedo l’ora di averne un po’!”

David parlò: “Aspettate un attimo ragazzi, il nostro ospite d’onore darà inizio ai festeggiamenti come è giusto che sia.

Mostra al nostro sposo questa bella porca e mostraci tutto quello che hai.”

Risposi con voce eccitata a David “Il piacere è mio.”

Mi avvinai a Ivan, lo sposo e allargai immediatamente le mie gambe e feci in modo di strusciare la mia figa già umida sulla sua coscia, mentre allungavo la mano sul retro del suo collo e lo attirai a me per dargli un bacio.

Mentre il nostro bacio si faceva intenso, spostai la mano dalla nuca al di sopra del suo massiccio petto. Nel frattempo, l’altra mano era impegnata a strofinare il rigonfiamento evidente nei suoi pantaloni.

Quando il nostro bacio finì, di nuovo allungai la mano per abbassargli la faccia e soffocarlo tra le mie enormi tette, mentre mi appoggiavo più forte sulla sua coscia che ora era incastrata tra le mie gambe.

Quando mi allontanai, per lasciarlo respirare, scivolai sul pavimento e mi inginocchiai tra le sue gambe. Allentandogli la cintura e i pantaloni, abbassai la cerniera e afferrai il suo cazzo in erezione.

Mentre lo accarezzavo sotto i boxer, guardai di nuovo il resto dei ragazzi che lo stavano osservando attentamente. Sorrisi e gridai: “Oh mio Dio! Qualche sposa sarà davvero contenta di questo.”

La stanza scoppiò a ridere mentre mi guardavano abbassargli i boxer esponendo il suo grosso grosso cazzo nero. “Ora lascia che ti mostri quanto la donna bianca ama questi grossi cazzi neri spessi”.

Abbassai la testa e avvolsi le labbra attorno al suo cazzo e lo presi in bocca.
La mia lingua vorticò attorno alla spessa cappella di questo enorme cazzo nero.

Mentre lavoravo con la bocca sul grosso cazzo di Ivan, sentii gli altri che si spostavano e si avvicinavano a noi.

La mia bocca prese a muoversi più velocemente su e giù per il cazzo di Ivan, e potevo vedere il resto dei ragazzi avvicinarsi a me e vidi che ormai erano tutti nudi.
Sapevo che quando avessi finito di succhiare Ivan mi sarei fatta scopare ancora e ancora.

Quel pensiero mi spinse a succhiare Ivan ancora più velocemente. Il resto dei ragazzi stava facendo tutti i tipi di commenti, su come stavo succhiando il cazzo del futuro sposo mentre iniziai a sentire mani ovunque su tutto il mio corpo.

Qualcuno mi infilò una mano tra le gambe: “Accidenti, è fradicia” urlò.

“Questa puttana è pronta per scopare” disse qualcuno, mentre sentii il cazzo di Ivan contrarsi e pulsare e il suo sperma caldo mi riempì la bocca.

Ivan urlò e tutti sapevano che mi stava dando da bere. Non smisi di succhiare fino all’ultima goccia.

Quindi mi presero di peso e mi spostarono sul divano. Vidi David muoversi dietro di me e improvvisamente sentii uno schiaffo sul mio culo nudo.

Poi sentii la punta del suo duro cazzo premere contro la mia fica bagnata fradicia.

Stringeva la presa sui miei fianchi mentre mi premeva forte, facendomi sussultare mentre guidava quel siluro in profondità nella mia “scatola dell’amore”.

“Oh sì, che piccola fica bagnata” urlò.

La stanza era piena di eccitazione, mentre tutti commentavano quanto fossi una lurida troia e su come dovevo essere scopata dai loro grossi cazzi neri.

Dicevano la verità, ne avevo davvero bisogno.

Mentre David mi scopava forte e in profondità a pecorina, Roby si mosse dietro il divano e mi mise il cazzo in bocca “Succhia puttana!” ordinò.
Aprii la bocca mentre me lo spingeva in profondità.

Roby mi scopava la bocca mentre David mi fotteva la figa calda.

Guardai in fondo alla stanza e vidi mio marito Michele che sorrideva mentre sorseggiava il suo cocktail e mi guardava mentre venivo usata da questi grossi cazzoni neri.

David si stava approssimando a venire con il suo carico.

Lo potevo capire dai suoi gemiti che diventavano più forti e la sua spinta più aggressiva.

Mentre spingeva forte dentro di me, mi spinse più forte la bocca sul cazzo di Roby facendomi soffocare un po’… Poi, con una forte spinta e un grido forte, David svuotò il suo carico caldo nella mia figa tremante.

Sapere che David stava riempiendo la mia fica con la sua sborra mi spinse oltre il limite e il mio corpo iniziò a tremare mentre scoppiavo in un orgasmo allucinante.

Ancora non ero completamente ripresa dal mio orgasmo che Ivan si sedette accanto a me sul divano e lo vidi con il suo cazzo pronto a penetrarmi ancora una volta.

Ivan quindi disse: “Ho bisogno di sentire questa fica bianca sul mio cazzo nero ora” e mi invitò a sedermi su di lui.

Mi misi a cavalcioni sul suo grembo e abbassai la mia figa succosa calda sul suo grosso cazzo nero. Con David che mi aveva già riempito del suo sperma caldo, ero così lubrificata che Ivan scivolò facilmente nella mia figa.

Roby mi mise di nuovo il cazzo in bocca e iniziai a succhiarlo più forte, mentre Gerry si mise dietro di me e potevo sentire il suo cazzo contro il mio culo.

Entrò lentamente in me e iniziò a scoparmi il culo mentre Ivan mi fotteva la figa e Roby mi fotteva la bocca.

Questi uomini devono aver giocato a una sorta di sport di squadra perché si sincronizzavano perfettamente tra di loro e spingevano i loro cazzi dentro e fuori da tutti i miei buchi con un ritmo perfetto e coordinato.

David guardò Michele dall’altra parte della stanza e gli urlò: “Dannazione, è davvero una lurida troia tua moglie, adora i cazzi, non è vero?”

Michele di rimando rispose: “Si li adora… Specialmente quelli neri.”

Entrambi mi guardavano mentre i tre ragazzi mi stavano scopando all’unisono e profondamente in tutti e tre i buchi.

Roby improvvisamente grugnì come un maiale selvatico e mi scaricò il suo sperma caldo in bocca. Succhiai quel grosso cazzo nero come se fosse linfa vitale e ingoiai ogni goccia dello sperma che mi versò in gola!

Gli altri due mi stavano ancora scopando il culo e la fica quando il quinto ragazzo, Hassan, mi si avvicinò e mise il suo cazzo sulle mie labbra.

Grugnì il suo ordine: “Succhia questo adesso, stronza.”

Aprii immediatamente la bocca e lui mi spinse il cazzo dentro senza alcuna esitazione.

Gerry continuava a scoparmi il culo e Ivan era impalato nella mia fica bagnata sfrenata, pompando sempre più duro e più veloce.

Iniziavo a sentire il corpo di Ivan contrarsi sotto di me, mentre la sua carne calda iniziava a pulsare e mi sparava un’ altra bellissima sborrata, riempiendomi come una puttana da due soldi.

Sentendo Ivan scaricare in me, Gerry che era oltre il limite, mi riempì il culo con il suo sperma caldo. Pochi minuti dopo Hassan urlò mentre mi riempiva la bocca di un altro grosso carico da deglutire.

Mentre collassavo sul retro del divano, alzai lo sguardo su Michele e lo vidi mentre, in ginocchio, succhiava il cazzo di David. Gli sorrisi, sapendo che stava succhiando i ragazzi, in modo che potessero continuare a scoparmi di più.

Il resto della notte e il mattino dopo ho avuto un cazzo dopo l’altro in me.

Il pomeriggio dopo mi svegliai sul letto con lo sperma che trasudava sia dalla mia fica che dal mio buco del culo, entrambi i quali erano stati fottuti più volte di quanto potessi persino immaginare.

Quando tornai in me, guardai il mio corpo e mi resi conto che i ragazzi mi avevano devastata con la loro sborra, coprendomi tette, viso, pancia e la mia figa ben usata probabilmente anche dopo che ero svenuta.

I loro depositi si erano asciugati come un rivestimento di gesso sul mio corpo. Guardai David e sussurrai: “Non mi piace mai perdere una scommessa, ma non credo di aver davvero perso stavolta”, dissi con un sorriso.

Entrai in bagno per darmi una ripulita e rimettermi l’abito e i tacchi per il breve viaggio dal corridoio alla nostra stanza.

Prima di lasciare la loro suite, Michele scambiò i numeri di telefono con David nel caso in cui fossimo tornati da quelle parti o nel caso David fosse venuto nelle nostre zone.

Michele e io tornammo nella nostra stanza e lui smetteva di dirmi quanto aveva goduto a guardarmi mentre venivo sbattuta da quei ragazzi.

Aveva il cazzo duro, quindi glielo succhiai per un po’ prima di farmelo mettere in fica e mi scopò più forte di quanto mi avesse mai scopato da quando stiamo insieme.

Inutile dire che non ci presentammo al matrimonio, li chiamai e dissi loro che avevamo avuto un piccolo inconveniente ed eravamo rimasti bloccati.

Sono sicura che sarebbero rimasti sbalorditi se solo avessero saputo che ero stata la puttana di uno sposo alla sua festa di addio al celibato.

Di gran lunga questo è stato il miglior matrimonio in cui sia mai stato invitata.
 

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